Il grande cantante italo brasiliano Toquinho ha entusiasmato il pubblico di Suoni Controvento presente a Costacciaro per la sua data numero sedici del tour italiano.
Sold out per il concerto di Toquinho a Costacciaro lo scorso 14 agosto, dove si è esibito nell’ambito della rassegna di concerti Suoni Controvento, kermesse che ha la particolarità di portare la grande musica anche in alta quota, unendo cultura e natura, e offrendo opportunità di promozione anche alle zone montane, meno frequentate dai grandi flussi turistici.
Un pubblico di affezionati è accorso da molte parti della regione e non solo, trovando, spiace dirlo, un paese, quello di Costacciaro, totalmente impreparato, o inadeguato, non contemplando alcuna possibilità per gli avventori, arrivati più o meno in anticipo, di procurarsi qualcosa da mangiare: i due bar totalmente sforniti sono stati “depredati” delle scorte di patatine, in attesa di riscendere “a valle” dopo il concerto per mettere qualcosa sotto i denti; era si presente un chiosco per la vendita di piatti tipici… che sarebbero stati serviti, però, solo tre giorni dopo, con l’inizio della sagra…
A parte questa mancata opportunità di guadagno per gli esercenti di Costacciaro, tornando alla musica, Toquinho ha incantato con i suoi ritmi caldi e trascinanti, raccontando, in un’ora di concerto, un condensato della sua carriera. Ha iniziato con la celeberrima “A garota de Ipanema” che, racconta, ascoltava da piccolo, per proseguire con una “Roma nun fa la stupida stasera” stile bossa nova, un omaggio al suo grande maestro Vinicius De Moraes, Chico Barque de Hollanda e Baden Powell per poi raccontare della sua fuga verso l’Italia durante il colpo di stato militare in Brasile negli anni ’70. Iniziano qui le collaborazioni con Ennio Morricone, e Ornella Vanoni, che diventa interprete prediletta per i brani di Vinicius e Toquinho con i quali incide l’LP “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria” con pezzi di una bellezza disarmante come il brano che dà il titolo all’album e il “Samba da rosa” che Toquinho canta insieme alla splendida voce di Camila Faustino, la voce più significativa della nuova generazione brasiliana.
Chiude l’intensa e brevissima ora di concerto “Aquarello” la canzone che furoreggiò nel 1983, anno della sua uscita con l’album omonimo. Un rapido bis con “Tristezza” e Toquinho fugge, lasciando il pubblico ancora assetato del suono della sua chitarra, e dei ritmi travolgenti e malinconici che ti impediscono di stare ferma sulla tua sedia.
Benedetta Tintillini